Biografia

Danilo Perico

La storia di Danilo | Biografia

La poesie sono un momento, dove le parole sono i colori di un quadro, sul quale viene dipinto un attimo che non vuoi mai più dimenticare.

Poesie scritte osservando un paesaggio, o vivendo grandi emozioni con le persone che hanno arricchito con la loro presenza ogni mia età.

La prima grande soddisfazione l’ho avuta quanto ho partecipato al mio primo concorso di poesie nel 1983 con la poesia Mentre… (Il tempo, l’uomo… Un Dio) che si classificò 26° su 986 concorrenti, e ancora più grande la gioia fu quando nel 2004 pubblico il mio primo quaderno di poesie con il club letterario italiano di Roma.

Venti poesie che l’editore commentò nella copertina così: “Una poesia che diviene strumento di riflessione nel conflitto quotidiano tra la speranza e la rassegnazione alle ipocrisie, agli inganni e alle dissimulazioni, capace di aprire le porte del proprio mondo interiore e di far assaporare e gustare le piccole cose di ogni momento. Ricetta migliore per apprezzare la vita.” (Da presentazione de “I Colori dell’Autunno”)

La poesia ha attraversato la mia vita.

In questi anni ho scritto alcuni piccoli racconti, mai pubblicati, e ho scritto dei adattamenti teatrali per i musical proposti dal gruppo di volontariato di Curno, e dei testi per i saggi degli spettacoli dei corsi di teatro a cui ho partecipato a Como.

Teatro, lettura, scrittura creativa sono state sempre la mia passione, ho cercato di trovare sempre nuovi modi di esprimere le mie emozioni, le mie idee, i miei dolori.

E Como, dove tutto questo ha avuto inizio nel 2012, dal 1995 è una città importante nella mia vita. A Como lavoro e ho frequentato corsi di teatro, lettura espressiva e scrittura creativa . In questi anni ho maturato nuove amicizie e, come appena detto, ho realizzato progetti di libri ed eventi letterari.

In ogni cosa cerco sempre la novità, mi piace esplorare i miei limiti, le mie possibilità; penso che raggiungere un obbiettivo è solo l’inizio di un’idea da realizzare con il bagaglio di esperienze maturate fino a quel momento.

Devo dire grazie a tante persone che con la loro professionalità, con le loro idee, mi hanno dato la possibilità di vivere esperienze uniche, irripetibili che ancora oggi sono il mattone portante di questa mia vita.

Come molti, ho ricevuto tanti NO, tanti MA, tanti SE e tanti FORSE, ma non mi sono mai fermato; ho cercato sempre il modo migliore per poter raggiungere quell’obbiettivo; ancora oggi non m’importa se i tempi si allungano, l’importante è arrivare a sviluppare il progetto. I molti NO a volte servono e sono serviti per crescere.

Un’estate mi misi a scrivere un racconto dal titolo “I colori dell’amore”.

Lo scrittore Paolo Gadaleta, lesse il manoscritto, e mi diede dei suggerimenti per migliorarlo.
Non l’ho mai corretto perché avrebbe perso quell’impronta che lo rendeva mio e in quel momento lo sentivo troppo mio per apportare le modifiche.

Oggi è ancora lì… Oggi non lo scriverei più così, ma terrei la storia.

Durante i corsi di teatro ho scritto il testo teatrale “Una serata strana” che un giorno mi piacerebbe portare in scena, guidato da un registra, e insieme a lui riscrivere tempi e battute dove necessario.

Come dico in una poesia, mi sento un tipo strano, un piccolo poeta che porta con sé una valigia dove ci mette tutti i suoi sogni da realizzare, tutte le sue passioni e poi alla stazione dell’età che viene, si ferma e controlla che ogni sogno realizzato dia spazio ad un nuovo sogno.
La valigia è sempre la stessa, stesso peso, stesse dimensioni.

I sogni realizzati si fanno stretti e leggeri per lasciar posto a quelli nuovi che hanno bisogno di spazio per crescere, anche se a volte la valigia è un po’ stretta… Ci sono tanti sogni realizzati a metà e altrettanti nuovi da voler realizzare.

Dal 1978 in quella scuola professionale, in una sera d’autunno quando la nebbia fuori copriva ogni cosa nacque la mia prima poesia. Non avrei potuto immaginare che avrei continuato a scrivere poesie.

La poesia ha un linguaggio tutto suo, con lei puoi dire parole ed espressioni che in altro modo sarebbe difficile.

Paolo Gadaleta, lo scrittore che ho citato prima, commenta così le poesie del mio secondo libro “La vita è un grande dono” del 2006:

“La maturità raggiunta, meditata e sofferta diventa in lui stimolo per migliorarsi e per mettersi in discussione, nella speranza di vivere con più serenità l’apparente differenza del nostro secolo…

Costantemente rivolto alla ricerca del vero senso della vita, Danilo Perico plasma nella sua prosa il suo forte credo spirituale. Le tre virtù teologali, fulcro del suo pensiero, scandiscono infatti le sue riflessioni che, nell’arco di un ventennio, si arricchiscono di non poche sfumature.

La sua lezione di vita è costante e sempre fiduciosa ad andare al di là delle pure apparenze. Non mancano in lui, a volte, note di vero sconforto, soprattutto quando avverte affetti o nel credo più profondo.

Danilo Perico ha la bellezza del bambino-adulto, meglio: la curiosità bella e ingenua del fanciullo e la passione forte e indomita dell’adulto. Le sue considerazioni sono infatti delicate e accorate missive da inviare a amici e a parenti, come pure a quei tanti bambini che soffrono o si affacciano ancora trepidanti alla vita, infine sono da consegnare a manoa tutte le donne: a quelle dei suoi sogni, a quelle che gli sono amiche e a quelle con le quali vorrebbe condividere un’agape sincera.” (Paolo Gadaleta – introduzione del libro “La vita è un grande dono”).

Mentre Alberto Terzi commenta così le poesie del libro “Per favore non fate rumore” del 2012:

“Liriche toccanti, profonde, che valorizzano lo spazio del silenzio. Un silenzio che sa raccontare più di quello che immaginiamo, un silenzio che sa scovare l’amore con l’A maiuscola.” (Alberti Terzi – introduzione del libro “Per favore non fate rumore”).

E’ proprio da questo libro che molte cose sono cambiate.

Ad un corso di lettura espressiva incontrai tra i partecipanti due persone che non avrei mai potuto immaginare diventassero parte della mia vita.

Una di loro mi disse: “Posso leggere una tua poesia in pubblico?”. Questa frase detta in pizzeria da una persona che avevo appena conosciuto mi sembrò strana, ma acconsentii.
Qualche giorno dopo lei lesse “L’immagine di te… L’immagine di me…” ad una apertura di una mostra e mi ricordo ancora come fosse oggi, la sua telefonata:

“Danilo… Ho letto la tua poesia… Si sono tutti pietrificati… Sono rimasti in silenzio… Vogliono tutti una copia”, quasi, anzi senza quasi, mi misi a piangere dall’emozione, dalla gioia (lei non lo ha mai saputo). E da quel giorno lei è diventata la voce delle mie poesie:

Nicoletta Betti Grisoni, e l’altra persona Nicoletta Brenna è stata la curatrice grafica di tutti i libri e degli eventi, oltre a far parte dello staff che ha organizzato ogni Reading Poetico.

A loro si sono aggiunti altri artisti di Como e Bergamo che hanno realizzato quadri dove hanno illustrato le mie poesie, due maestri di musica, il Chitarrista Domenico Cataldo e il violinista Milo Molteni che hanno composto ed eseguito musiche di accompagnamento alle poesie durante i Reading poetici a Bergamo, Como e Venezia.

Un’esperienza ricchissima, unica, ogni volta diversa come piace a me, che ancora oggi continua.

E Como, dove tutto questo ha avuto inizio nel 2012,  da più di 18 anni è una città importante nella mia vita. A Como lavoro e ho frequentato corsi di teatro, lettura espressiva e scrittura creativa . In questi anni ho maturato nuove amicizie e, come appena detto, ho realizzato progetti di libri ed eventi letterari.

Una Città che ha ispirato tantissime poesie, che da 18 a questa parte vivono tra Bergamo e Como.
A Bergamo da più di 20 anni sono responsabile di associazioni di Volontariato e coltivo anche la passione teatrale (sono abbonato alla prosa del Teatro Donizzetti) e    con i molti amici trascorro le domeniche tra le bellissime valli Bergamasche.

Adoro la montagna, i suoi silenzi, i suoi spazi.

Un tipo strano, un piccolo poeta, una vita come si dice oggi di “Very normal people”, ma molto speciale. Ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste al momento giusto, che con la loro presenza mi hanno insegnato che saper ascoltare porta ricchezza.
Quella ricchezza che ti fa crescere, ti fa vivere grandi sogni, grandi emozioni che da soli sarebbe impossibile realizzare.

Sono un tipo strano, con tante paure e limiti come tutti, ma con tanta voglia di vedere
e osservare il mondo con quegli occhi che sanno vedere i suoi naturali colori, dove
è dipinto il vero significato della vita.

Un tipo strano, introverso e cocciuto che ha trovato nella poesia il linguaggio per descrivere sé stesso e il suo mondo.

Danilo Perico, detto Nilo.